Ophrys brachyotus

Rchb. 1830. Fl. Germ. Excurs.: 128.
Albero tassonomico:
Nome Italiano:
Ofride dalle brevi orecchie
Etimologia:
In greco 'orecchie corte', in riferimento alla forma dei petali.
Sinonimi:

Homotypic Names:
Ophrys arachnites var. brachyotus (Rchb.) Nyman 1882. 

Descrizione

Caratteri distintivi ricavabili dal protologo rispetto a Ophrys holosericea:
pianta slanciata, più alta di 40 cm, infiorescenza lassa con 3-11 fiori medio-piccoli; sepali da rosa a porporini (lunghi 9-12,5 mm), concolori ai petali corti (sub)triangolari lunghi 3-6 mm (poco più di 1/3 dei sepali); labello (sub)intero subquadrato-arrotondato, un po’ convesso e subgloboso (7-14 × 9-15 mm), bruno scuro con pelosità corta e densa; gibbe abbastanza evidenti, apicolo trasversale (corto e largo); macula basale poco elaborata e con orli chiari; campo basale ben delimitato, rossastro o nerastro, più scuro della cavità stigmatica bassa e larga. In ogni caso variabilità notevole (Osservazioni).

Protologo di Heinrich Gottlieb Ludwig Reichenbach 1830:

Osservazioni

Date le premesse evidenziate nella nota introduttiva soprastante, forse non poteva essere altrimenti che le interpretazioni dei pochi studiosi che si sono espressi su Ophrys brachyotus fossero contrastanti e non risolutive. La dimensione dei fiori sembra variabile: dall'iconografia reperibile è difficile valutarla, ma essi appaiono comunque medio-piccoli. Finalmente Delforge (2022) ha dedicato un articolo specifico a questa entità un po' misteriosa ma non per questo da ignorare in una rassegna delle orchidee italiane, ricostruendone la storia tassonomica e cercando di chiarire almeno alcuni punti oscuri, a partire dall'epiteto corretto, che è quello originario brachyotus e non brachyotes,  entrato in uso a partire dalla fine del XX secolo, e poi che i petali ricordano le corte orecchie del gatto ('felis' nella descrizione di Rchb.), e non i ciuffi sulla testa di gufi o altri uccelli che qualcuno ha voluto erroneamente indicare. Non è solo una curiosità, ma la sottolineatura di un carattere che dovrebbe essere importante (anche se spesso i petali sembrano alquanto allungati!), insieme alla pelosità corta e densa e alla forma obovata-subquadrata del labello, che appare (sub)intero, quindi fucifloroide e non scolopaxoide, nonostante la presenza di gibbe evidenti ma non assimilabili a lobi laterali. In un secondo articolo Delforge (2023) ha ulteriormente approfondito le caratteristiche di O. brachyotus, riconoscendo questa specie in quasi 50 siti sparsi in tutte le Prealpi francesi.
I caratteri di questa entità sembra si vadano meglio delineando, e si dovrebbe davvero avviare una verifica anche in Italia. Non possiamo continuare a ignorare un'entità abbastanza misteriosa ma che comunque è stata descritta proprio in Italia, quasi 2 secoli fa.
Le ipotesi di lavoro sono tre, abbastanza alternative l'una all'altra:
1. quella di Delforge (citt.), che considera O. brachyotus nel gruppo delle ‘Holosericeae a fiori piccoli e tardivi’, ipotesi che Souche (2023) accoglie in modo ancora più drastico, considerandola specie di riferimento di questo raggruppamento 'de facto' composto da O. tetraloniaeO. posidonia e O. serotina ex-Cortesi (non ex-Paulus), tutte considerate suoi sinonimi! Ci sembra un'ipotesi poco convincente, in quanto l’epoca di fioritura non troppo tardiva (soprattutto Maggio) e gli stessi fiori medio-piccoli appaiono almeno intermedi tra quei taxa e quelli a fiori medio-grandi riferibili a O. holosericea s.l.; 
2. questa riflessione ci porta a ipotizzare che O. brachyotus potrebbe anche essere compresa o addirittura rappresentare quelle popolazioni 'intermedie' che - specialmente al Centro-Sud - di recente sono segnalate con sempre maggior frequenza e sembrano acquisire una loro identità, pur ancora molto incerta, data la variabilità e i caratteri spesso riferibili anche ad altre Holosericeae a fiori medio-piccoli come O. gracilis, in antesi tra Maggio e Giugno, prima o all'inizio della fioritura di O. tetraloniae, che rimane comunque abbastanza ben caratterizzata dai fiori più piccoli e distanziati sullo scapo al momento della massima fioritura;
3. infine O. brachyotus potrebbe essere identificata con quelle entità del Nord-Italia, probabilmente frammentate e rimaste finora vaghe con la denominazione 'di comodo' O. holosericea s.l., ma che sicuramente non presentano le caratteristiche della O. holosericea s.s. diffusa nell'Europa centrale. Si notano per esempio evidenti somiglianze tra le foto attribuite da Delforge in Francia a O. brachyotus e quelle di Ophrys lorenae, sulla quale da sempre ci si interroga sul significato della sua isolatissima presenza.
Al momento le segnalazioni passate di O. brachyotus - tutte da accertare e approfondire - si limitano a poche aree del Nord-Italia, tutte di esemplari in fioritura nel mese di Maggio, a partire dall'olotipo raccolto presso Genova da Heynhold, fino alle osservazioni dirette di Delforge, Devillers, Demange e altri a partire dagli anni '80 del '900, in particolare in Liguria e in Veneto, ma anche in Piemonte (Kreutz in litt., 2023). 

Bibliografia citata:
> DELFORGE P., 2022: L'Ophrys
aux cortes oreilles de chat, Ophrys brachyotus Reichenbach pat. 1830. – Orchidelf. Comm. 5: 1-25.
> DELFORGE P., 2023: Ophrys brachyotus Reichenbach pat. 1830 dans les Préalpes françaises. – Orchidelf. Comm. 6: 1-44.
> SOUCHE R., 2023: Ophrys brachyotus (Orchidaceae): historique, présence cartographique, taxinomie et littérature. – Flora Montiberica 86 (6): 101-118.
 
fiore intero
particolare fiore

Habitat

Praterie e garighe, radure di bosco, eliofila e xerofila.

distribuzione

Ancora del tutto incerta ( Osservazioni), al momento si preferisce non indicare sulla mappa alcuna provincia, in attesa di definire meglio la sua identità. Comunque le indicazioni passate la davano per la Liguria, il Basso Piemonte e il Veneto nel Nord-Italia.

Distribuzione altimetrica

Fioritura