Albero tassonomico:
Etimologia:

Dalla specie tipo Ophrys holosericea.

Classificazione piante

Series:
Holosericeae
nom. prov.

Descrizione e caratteri comuni

⬅︎ In copertina la ‘vera’ Ophrys holosericea / fuciflora del Centro-Europa. Foto di Massimo Puglisi,  Germania, land del Baden-Württemberg – Riserva Naturale NSG Springenhalde 18-05-2015.

La grande variabilità individuale è una costante in quasi tutte le entità della ser. Holosericeae, che comunque possono essere accomunate da una serie di caratteristiche simili spesso presenti:

  • il sepalo dorsale è in genere arcuato e piegato all’indietro;
  • i petali sono generalmente triangolari, raramente allungati, sempre meno della metà dei sepali;
  • il labello è intero, ampio e squadrato (‘fucifloroide?), spesso di medie-grandi dimensioni, più raramente piccolo o scolopaciforme;
  • la pelosità è densa nella parte centro-basale del labello, scarsa in quella distale (ma se è completa Caratteri in scheda sect. Fuciflorae);
  • le gibbe sono in genere evidenti, raramente appena accennate;
  • la macula è spesso elaborata;
  • l’apicolo è sempre evidente e rivolto in avanti o in alto.

A seguire un collage che mostra l’incredibile variabilità dei fiori di individui in una zona dove dovrebbe essere presente una sola ‘specie’ di Ophrys holosericea / fuciflora (in questo caso Ophrys appennina). Foto di Maurizio Antonetti tra le province di Lucca e di Pistoia, anni 2018-2019-2020.

Osservazioni

La specie-guida del raggruppamento è Ophrys holosericea, con forte variabilità soprattutto nel Sud-est francese e in Italia, mentre ha forme quasi sempre tipiche nel resto della Francia e nel Centro-Europa. Interessante l'ipotesi accennata più volte da Delforge, nelle varie edizioni delle sue guide europee, che il 'groupe O. fuciflora' si sia diffuso verso nord a partire dalla Sicilia e dalle altre aree più meridionali, risalendo verso zone submediterranee, fino a stabilizzarsi in Europa centrale nelle forme attuali, oggi considerate quelle della specie-guida. In realtà sarebbero invece le varie tipologie meridionali (in parte con caratteri stabili, molte altre in corso di confusa evoluzione) le forme più ancestrali dell'aggregato Holosericeae.
Oltre una ventina di taxa sono presenti in Italia, alcuni dei quali si distinguono per i fiori più grandi, come Ophrys apulica, O. lacaitae, O. oxyrrhynchos e poche altre; le entità a fiori medio-piccoli sono di controversa sistemazione tassonomica e spesso hanno fioritura più tardiva, fino alla piena estate. Nella maggior parte dei casi le Holosericeae hanno antesi non molto precoce (Aprile-Maggio), ma neanche troppo tardiva, e caratterizzata in genere dalla presenza di foglie verdi, almeno nella fase iniziale.

Livello tassonomico superiore

Livelli tassonomici inferiori

Specie

Questa è l'intestazione

Ophrys holosericea s.l.
In greco ‘tutto di seta’ per il labello vellutato.

Questa è l'intestazione

Ophrys annae
Dedicata ad Anne Devillers, figlia dei descrittori della specie.

Questa è l'intestazione

Ophrys appennina
Per la sua presenza in gran parte della regione appenninica.

Questa è l'intestazione

Ophrys apulica
Dal latino ‘Apulia’ (Puglia).

Questa è l'intestazione

Ophrys biancae
Dedicata al botanico siciliano Giuseppe Bianca (1801-1883).

Questa è l'intestazione

Ophrys brachyotus
In greco ‘orecchie corte’, in riferimento alla forma dei petali.

Questa è l'intestazione

Ophrys calliantha
In greco ‘bei fiori’.

Questa è l'intestazione

Ophrys candica
Da Candia (attuale Iràklio) capoluogo di Creta, dove la specie fu descritta.

Questa è l'intestazione

Ophrys celiensis
Da Caelia, antico nome latino di Ceglie Messapica (Brindisi).

Questa è l'intestazione

Ophrys chestermanii
Dedicata al suo scopritore, l’inglese David Chesterman.

Questa è l'intestazione

Ophrys cinnabarina
‘Cinnabar’ è il rosso cinabro, colore del campo basale.

Questa è l'intestazione

Ophrys dinarica
Dal nome del massiccio del Dinara, tra Croazia e Bosnia-Erzegovina, suo locus classicus.