Serapias gregaria è un'entità piuttosto controversa, descritta in origine in Provenza e in passato spesso ignorata, oppure considerata variante di Serapias olbia Verg. 1908 o di Serapias strictiflora Welw. ex Veiga 1887. Le popolazioni scoperte nel 2008 in Italia, all'isola di Capraia nell'Arcipelago toscano (Frangini et al. 2008), sono state inizialmente classificate come S. strictiflora, entità mediterraneo-atlantica presente in Portogallo, Andalusia e Maghreb, e nella quale appunto spesso era compresa anche l'entità corsa-provenzale Serapias gregaria, a volte come sinonimo, più spesso come sottospecie S. strictiflora subsp. gregaria. Ma alcuni studi molecolari proprio in quel periodo hanno evidenziato la distanza genetica (anche se non fenotipica, avendo tutte il 'labello stretto') tra Serapias strictiflora e le altre entità provenzali come Serapias gregaria e Serapias olbia, oltre che naturalmente con Serapias parviflora, che fa parte di un altro gruppo, pur molto simile dal punto di vista morfologico. Per cui consideriamo più corretto dal punto di vista tassonomico mantenere il taxon al vecchio rango di specie Serapias gregaria, comprendendovi le popolazioni di Capraia. Gli esemplari presenti sull’isola sono ovviamente influenzati da Serapias lingua, ed entrambe, pur essendo allogame, ricorrono spesso alla riproduzione per via vegetativa tramite stoloni. Il suo riconoscimento sul campo può essere non immediato, essendo spesso in sintopia con S. lingua e con S. parviflora. I caratteri più macroscopici di Serapias gregaria da tenere presenti per il riconoscimento sono soprattutto:
- le brattee più lunghe del casco, come in S. parviflora (sono più corte in S. olbia e S. lingua);
- i petali a goccia con prolungamento meno filiforme e più corto rispetto a S. olbia e S. lingua (quasi come in S. parviflora);
- il labello di grandezza intermedia tra quello più piccolo di S. parviflora e quello più grande di S. olbia, più o meno delle dimensioni di quello di S. lingua);
- l'epichilo mai subovato come spesso in S. olbia e S. lingua, ma sempre (strettamente) lanceolato, più vicino alla forma dell'epichilo di S. parviflora.
Bibliografia citata:
> FRANGINI G.,ROMOLINI R., SODI F., PARRI F., CORTESI G. & GIORGI T., 2008: Serapias strictiflora Welwitsch ex Veiga: prima segnalazione per l'Italia. – GIROS Notizie 39: 22-24.