A partire dalle ricerche dei Danesch e di Büel negli anni ‘70 del secolo scorso, è andato crescendo l’interesse per alcuni taxa di Fuciflorae/Holosericeae a fiori più piccoli e antesi più tardiva rispetto alla specie nominale (e in genere a quelle a fiori più grandi), osservati in modo frammentario dalla Croazia all’Italia continentale e al Sud-est francese, e di difficile interpretazione per la loro variabilità. Si tratta di piante slanciate piuttosto alte, con spiga lassa di fiori piuttosto piccoli, labello di forma variabile ma solitamente intero e antesi tardiva, per cui le foglie appaiono appassite o secche già a inizio fioritura. Una delle prime descritte fu Ophrys elatior Gumpr.ex Paulus 1996, che sembra però ormai con certezza essere limitata all'area tra Francia orientale e Sud-Germania. Vi sono stati poi diversi tentativi di sistemazione tassonomica (una prima panoramica della situazione fu tracciata da Delforge 2000), con la ‘riesumazione’ di descrizioni più antiche come O. philippei (divenuta poi O. santonica), O. linearis oppure O. serotina, altre popolazioni note sono rimaste senza nome in attesa di approfondimenti, e alcune ‘specie’ sono state create e quasi sempre seguite da scie di dubbi e opinioni controverse.
Tra queste nuove entità, Ophrys tetraloniae è stata una tra quelle più ‘accettate’, fino a diventare un po’ la specie di riferimento di questo gruppo di Holosericeae in Italia, anche se è stata descritta in Istria, ma ripetutamente segnalata al Nord e poi anche nella penisola, sempre con presenze sporadiche e con possibilità di confusione con altri taxa simili per fenologia e caratteri (sempre alquanto variabili). Le idee tra gli studiosi rimangono per nulla chiare, tanto che nel corso del primo ventennio del nuovo secolo si è passati dal riconoscimento del suo rango specifico a quello di specie di riferimento per un proprio ‘aggregato’ distinto da O. holosericea s.l., fino a essere abbassata a semplice sinonimo della finora ignorata e oggi 'rivalutata' ☞ Ophrys brachyotus (Souche 2021: 262, sub O. brachyotes)!
Per quest’ultima entità abbiamo preferito dedicare una scheda come specie tra le entità riferibili direttamente a O. holosericea s.s. (pur con molti dubbi), invece tra quelle riferibili a O. tetraloniae abbiamo compreso le due ‘peninsulari’ Ophrys posidonia e Ophrys serotina e inoltre (con dubbi ancora maggiori) Ophrys untchjii nel Nord-est. La variabilità è sempre e comunque molto alta, e la confusione aumenta scendendo verso sud, diventando più numerosi - specialmente sul versante tirrenico - gli individui a tepali verdi e bordo labellare giallo, più propri di O. posidonia, ma a volte possibili anche in O. tetraloniae (lasciando perdere eventuali presenze ibride, davvero indecifrabili); senza dimenticare O. gracilis, entità facilmente confondibile per i suoi caratteri con le Holosericeae a fiori piccoli e tardivi. Situazione simile nel Sud-est francese, con diversi taxa analoghi descritti: tra questi era stata segnalata una sola volta nel Cuneese un’entità alpina ad antesi molto tardiva (Ophrys gresivaudanica O. Gerbaud 2002), mai più ritrovata e perciò al momento esclusa dalla flora italiana.
Bibliografia citata:
> DELFORGE P., 2000: Remarques sur les Ophrys fuciflora tardifs d’Italie péninsulaire méridionale et description d’Ophrys posidonia sp.nova. – Natural. Belges 81 (Orchid. 13): 157-185.
> SOUCHE R., 2021: Ophrys de France... Ed. Sococor, Saint-Martin-de-Londres (F).