Ophrys benacensis

(Reisigl) O. Danesch & E. Danesch 1975. Pl. Syst. Evol. 124 (2): 108.
Albero tassonomico:
Nome Italiano:
Ofride del Benaco
Etimologia:
Da Benaco, antico nome del lago di Garda.
Basionimo:

Ophrys ×bertoloniiformis subsp. benacensis Reisigl 1972. Die Orchidee  23 (4): 163.

Sinonimi:

Homotypic Names:
Ophrys bertolonii subsp. benacensis (Reisigl) P. Delforge 1982
Ophrys ×saratoi subsp. benacensis (Reisigl) Del Prete 1984
Ophrys ×pseudobertolonii var. benacensis (Reisigl) Hennecke & S. Munzinger 2014 publ. 2015, without basionym ref.

Descrizione

Caratteri essenziali distintivi rispetto a Ophrys bertolonii:
sepali appena più ridotti (10,5-17 × 4-7,5 mm), petali a base un po’ più larga, di forma variabile da lineare a lanceolata (7-12 × 2,5-4,5 mm); labello non o poco insellato, in media un po’ più lungo (15-20 mm) e appena più largo e ovato, a volte con una leggera strozzatura centrale; macula in posizione più centrale, un po’ più grande; apicolo leggermente ridotto, cavità stigmatica più larga che alta. Impollinatore Megachile parietina

Protologo di Herbert Reisigl 1972
(Ophrys bertoloniiformis subsp. benacensis):

Osservazioni

Ophrys benacensis insieme alla provenzale Ophrys saratoi, sconfinante nel Ponente ligure, sono importanti taxa di origine ibridogena nella ser. Bertoloniorum. L’attività ibridogena (e probabilmente introgressiva) che ha dato origine a questi paleoibridi è avvenuta tra Ophrys bertolonii e Ophrys sphegodes s.l. Sia in Liguria che in Provenza vi sono aree dove le due specie sono in piena sintopia. L’altra entità provenzale Ophrys aurelia P. Delforge, Devillers-Tersch. & Devillers 1989, secondo Delforge (2016: 496) presente anche in Liguria (con una segnalazione anche sul versante cuneese delle Alpi liguri in Morelli & Lombardo 2022: 269), almeno in Italia non sembra distinguibile da Ophrys benacensis.
Nell'Appennino settentrionale poi è impossibile definire il limite dove finisce O. benacensis e inizia O. bertolonii: le poche segnalazioni riguardano esemplari con caratteri intermedi tra le 2 entità. La sua presenza appare in regresso nell’area dove essa è maggiormente diffusa, quella insubrica (Perazza & Lorenz 2013: 306), sia verso ovest, dove non supera il ramo lariano di Lecco, sia verso est, poco oltre il confine tra Veneto e Friuli; tuttavia più recentemente è stata segnalata molto più a est, nel Carso triestino (M. Cartagine in Martini 2019: 36-37).

Bibliografia citata:
>
DELFORGE P., 2016: Orchidées d'Europe... 4° éd., Delachaux et Niestlé, Paris (F).
> MARTINI F., 2019: Aggiornamenti alla flora del Friuli Venezia Giulia (Italia nord-orientale). n.s. IV (85-117). – Gortania 41: 31-46.
> MORELLI F. & LOMBARDO R., 2022: Le orchidee spontanee della Provincia Granda. 2° ed., Edizioni La Cevitou, Ecomuseo, Villa San Pietro (CN).
> PERAZZA G. & LORENZ R., 2013: Le orchidee dell'Italia nordorientale. Ed. Osiride, Rovereto (TN).

 

 

fiore intero
particolare fiore

Habitat

Prati aridi, garighe, boschi chiari termofili, su suoli calcarei; in Insubria soprattutto fino a 800 m s.l.m. di quota.

distribuzione

(Sub)endemismo nord-italico, diffuso soprattutto nella regione insubrica. Presenze più o meno rare e discontinue la collegano a similari entità provenzali attraverso l'Appennino settentrionale e la Liguria.

AL, BG, BO, BS, CO, CN, GE, IM, SP, LC, MN, MO, PD, PR, PV, PC, PN, RE, SV, TN, TV, TS, VR, VI

Distribuzione altimetrica

Fioritura

Soprattutto in Aprile e Maggio.

  • Gennaio
  • Febbraio
  • Marzo
  • Aprile
  • Maggio
  • Giugno
  • Luglio
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  • Dicembre