Ophrys sphegodes s.l.

Mill. 1768. Gard. Dict. ed. 8: Ophrys 8.
Albero tassonomico:
Nome Italiano:
Ofride fior di ragno
Etimologia:
In greco 'simile a vespe', per l’aspetto del fiore.
Sinonimi:

Heterotypic Synonyms:
Ophrys insectifera var. arachnites L. 1753
Ophrys aranifera Huds. 1778
Ophrys crucigera Jacq. 1784
Myodium araniferum (Huds.) Salisb. 1812
Ophrys aranifera f. latipetala Chaub. ex St.-Amans 1821
Ophrys aranifera var. limbata Lindl. 1829
Ophrys aranifera f. elongata Moggr. 1869
Ophrys insectifera subsp. aranifera (Huds.) Moggr. 1869
Ophrys insectifera subvar. ciliata Moggr. 1869
Ophrys insectifera var. elongata Moggr. 1869
Ophrys insectifera var. fissa Moggr. 1869
Ophrys insectifera subvar. pallescens Moggr. 1869
Ophrys insectifera var. proxima Moggr. 1869
Ophrys insectifera subvar. rubescens Moggr. 1869
Ophrys pseudaranifera Murr 1898
Arachnites aranifer (Huds.) Bubani 1901
Ophrys aranifera var. euchlora J. Murray 1905
Ophrys aranifera subsp. arachnitiformis (Gren. & Philippe) E.G. Camus 1908

Descrizione

La descrizione che segue è basata sulle popolazioni del Nord Italia, che fra tutte sono quelle più vicine alla tipica sphegodes (o ‘aranifera’ s.s., Osservazioni), così da evidenziare poi più facilmente nelle singole schede i caratteri distintivi – per quanto definibili come tali – propri di ogni specie. Pianta robusta e slanciata, alta fino a 40(60) cm. Infiorescenza con 2-6 o più fiori di medio-grandi dimensioni, che si decolorano rapidamente dopo l’impollinazione. Sepali verdi o verde-biancastri, ovato-lanceolati (8-14 × 3-6 mm), di rado con sfumature rosso-ocracee; petali molto lunghi, oblungo-lanceolati (4-8 × 2,5-4 mm, oltre i 2/3 dei sepali), verdastri, ocracei o bruno-rossastri più scuri dei sepali soprattutto sul margine, con apice tronco o ottuso e bordi più o meno marcatamente ondulati e subparalleli. Labello ovato o tondeggiante (10-16 × 9-18 mm), di colore bruno-rossiccio, con pelosità più fitta e abbondante nella metà basale, non di rado con margine glabro giallastro; gibbe assenti o ridotte; macula da bruno-rossastra a grigio-bluastra, di solito con disegno a forma di H, spesso semplice e bordato da una sottile linea chiara; apicolo insignificante o di dimensioni ridotte posto in una piccola incisura; cavità stigmatica arrotondata, più chiara al centro; pseudo-occhi grigio-verdastri; ginostemio a rostro più o meno corto, formante un angolo acuto col labello.

Protologo di Philip Miller 1768:

Osservazioni

Nota nell’Ottocento prevalentemente come Ophrys aranifera e nel Novecento quasi esclusivamente come Ophrys sphegodes, oggi alcuni autori (Romolini & Souche 2012) che attribuiscono la descrizione di Miller a Ophrys apifera (di cui Ophrys sphegodes sarebbe quindi un sinonimo, pur essendo precedente di 10 anni), adottano come denominazione Ophrys aranifera ed escludono o limitano fortemente la sua presenza in Italia. In realtà il nome O. sphegodes è tuttora il più usato in Italia e in Europa. Chi considera O. sphegodes s.s. la sola vera specie di riferimento, come PoWO Kew, considera quasi tutte le ‘specie’ ad essa riferite come sinonimi, oppure come varianti (Hennecke 2021). Al polo opposto stanno invece coloro che ricercano elementi diagnostici costanti da considerare discriminanti, con la conseguente folla di nuove ‘specie’ descritte tra la fine del secolo scorso e l’inizio del presente, ma l’incredibile variabilità e propensione all’ibridazione di quasi tutti questi taxa rende difficile o impossibile ogni certezza.
Per Romolini & Souche (2012: 338) in Italia soltanto alcune popolazioni nel Basso Piemonte e nel Nord-est sono simili a 'O. aranifera' s.s., in realtà esemplari abbastanza corrispondenti al tipo si trovano anche nel resto del Nord e nelle regioni centrali, spesso con caratteri più intermedi con le molte altre specie satelliti.
In attesa di ulteriori studi, in questa rassegna comunque trattiamo a livello specifico i vari taxa, soprattutto per semplicità divulgativa.

Bibliografia citata:
> HENNECKE M., 2021: Beiträge zur Gattung Ophrys. Selbstverlag, Remshalden (D).
> ROMOLINI R. & SOUCHE R., 2012: Ophrys d'Italia. Éd. sococor, St. Martin de Londres (F).
fiore intero
particolare fiore

alterazioni morfologiche e cromatiche

Habitat

Prati aridi, macchie, incolti, boscaglie; preferenzialmente su suoli calcarei. Normalmente non supera 800 m di quota, ma è stata segnalata da G. Picone sul Gran Sasso a 1759 m s.l.m. il 26 giugno 2023.

distribuzione

Euromediterraneo-atlantica; in Europa dall'Inghilterra meridionale ai paesi centro-mediterranei, possibile confusione con taxa vicini ad areale più ristretto. Nella mappa italiana di dettaglio sono riportate le presenze delle entità più simili a O. sphegodes s.s., mentre alcune più dubbie da confermare o precisare non sono al momento riportate.

⬆︎ Areale di Ophrys sphegodes. After © KÜHN, PEDERSEN & CRIBB, Field Guide to the Orchids..., 2019: 238.

AL, AT, BL, BG, BI, BZ, BS, CH, CO, CN, FR, GE, GO, SP, AQ, LT, LC, MN, PD, PR, PV, PC, PN, RI, RM, RO, SV, SO, TO, TN, TV, TS, UD, VA, VR, VI, VT

Distribuzione altimetrica

Fioritura

Di solito precoce, può iniziare anche a Febbraio; si può prolungare in quota raramente oltre Maggio (ma Habitat).

  • Gennaio
  • Febbraio
  • Marzo
  • Aprile
  • Maggio
  • Giugno
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  • Dicembre