Albero tassonomico:
Etimologia:

Dalla specie tipica Ophrys fusca, in latino 'scura' come la tonalità dominante del labello.

Sinonimi:

Subsect. Pseudophrys Hennecke 2021
(autonimo dalla sect. Pseudophrys)

Homotypic Names (Ophrys fusca):
Arachnites fuscus (Link) Tod. in F.W. Schmidt 1793
Heterotypic Synonyms (Ophrys fusca):
Ophrys myodes Lapeyr. 1813, nom. illeg.
Ophrys laetea Willk. & Lange 1861
Ophrys tricolor Desf. ex Nyman 1882
Ophrys fusca f. minor Lojac. 1908
Ophrys lindleyana H. Fleischm. ex G. Keller & Soó 1930
Ophrys fusca var. maculata Balayer 1986
Ophrys fusca var. rubescens Balayer 1986

 

 

Classificazione piante

Series:
Fuscae
nom. prov.

Descrizione e caratteri comuni

La specie di riferimento di questo raggruppamento (il più complesso delle Pseudophrys) è Ophrys fusca Link 1800, entità descritta in origine in Portogallo. Questo binomio è stato a lungo comunemente ma impropriamente usato per indicare ‘sensu lato’ tutte le entità presenti nel bacino centro-occidentale del Mediterraneo, fino all’Atlantico ( Osservazioni).
⬅︎ In copertina la 'vera' Ophrys fusca. Foto di Maurizio Antonetti, Estremadura (Spagna) 21-04-2019.
La descrizione che segue è riferita non al tipo, non presente in Italia (O. fusca s.s.), ma cerca di riassumere i caratteri comuni a tutti i taxa italiani, per poi evidenziare nelle singole schede i caratteri distintivi propri di ognuno di essi, sulla base e in riferimento proprio a questa descrizione.
Descrizione dei caratteri in comune dei taxa italiani della ser. Fuscae:
  • piante in genere esili e non molto elevate;
  • brattee lunghe come o poco più dell’ovario;
  • infiorescenza pauciflora, in genere sommitale, con fiori medio-piccoli;
  • sepali verdastri, il mediano ricurvo sul ginostemio;
  • petali giallini, ad apice ottuso, spesso con margine ondulato, più stretti ma non molto più corti dei sepali;
  • labello in genere interamente scuro (chiaro solo alla base), più lungo che largo (solitamente indice >1), con lobi laterali spioventi (e quindi con angolopiuttosto chiuso tra le ‘spalle’ dei lobi laterali e l’asse del labello, il cui valore in genere viene segnalato nelle schede), con bordo giallo assente o sottile, con mammosità in genere poco prominenti nella parte basale e centrale del labello, che possono causare una sua leggera convessità;
  • pelosità densa ma vellutata, margini glabri;
  • macula bilunulata, bluastra-grigia, in genere un po’ più chiara del fondo labellare;
  • base labellare foggiata a V con solco longitudinale che prosegue a dividere le lunule della macula (non sempre del tutto);
  • cavità stigmatica più larga che alta.

Protologo di Johann Heinrich Friedrich Link 1799

(Ophrys fusca) l.c. Lisbona (Portogallo)









distribuzione

Nella mappa sottostante è rappresentata la distribuzione di Ophrys fusca s.l., praticamente coincidente con quella delle specie della serie Fuscae:

⬆︎ After © KÜHN, PEDERSEN & CRIBB, Field Guide to the Orchids..., 2019: 222.

Osservazioni

La specie di riferimento di questo raggruppamento (il più complesso delle Pseudophrys) è Ophrys fusca Link 1800, entità descritta in origine in Portogallo. Questo binomio è stato a lungo comunemente ma impropriamente usato per indicare ‘sensu lato’ tutte le entità presenti nel bacino centro-occidentale del Mediterraneo. A partire dall’ultimo decennio del XX secolo, da una situazione tassonomica estremamente semplice (forse troppo) che contemplava Ophrys fusca s.l. e poche altre specie, si è passati gradualmente a una situazione estremamente splitter (forse troppo), con la creazione di tantissime entità a ranghi diversi a seconda delle opinioni degli autori (da specie a sottospecie a varietà). Questi nuovi taxa sono da abbastanza a molto localizzati, un po’ in tutto l’areale, e in gran parte affini a Ophrys fusca s.l. e difficili da riconoscere (vedi anche nella scheda della ser. Luteae le vicende relative alle entità con caratteristiche intermedie tra Fuscae e Luteae, oltre alle solite considerazioni generali sull’opportunità di considerare i taxa a rango specifico).
Ciò premesso, e accettando l’ipotesi che la ‘vera’ O. fusca s.s. sia limitata all’estremità occidentale dell’areale senza interessare l’Italia, qui consideriamo come specie presenti in Italia 12 entità strettamente affini a Ophrys fusca s.l., delle quali 4 con distribuzione abbastanza estesa soprattutto nella penisola (O. funerea, O. lucana, O. lucifera e O. lupercalis), 4 presenti quasi esclusivamente in Sicilia (O. obaesa, O. caesiella, O. gackiae e O. calocaerina) e 4 molto localizzate, ognuna in regioni diverse: Sardegna (O. ortuabis), Liguria (O. delforgei), Toscana e Basilicata (O. marmorata) e Puglia (O. japigiae). Quanto all’inutilità di una ipotetica serie Subfuscae, se è vero che è stata confermata la validità della nordafricana Ophrys subfusca come specie e non come ‘nomen confusum’, è certo che essa appartiene alla ser. Fuscae, e non costituisce alcun riferimento per le entità italiane prima indicate come sue sottospecie, tutte inquadrate nella serie Luteae (Hennecke 2018).
Si capisce perciò come, specialmente in alcune regioni meridionali (Puglia, Calabria, Sicilia), può essere estremamente difficile orientarsi sul campo tra i vari taxa di Fuscae, data la presenza di molteplici varianti, la vaghezza dei caratteri distintivi e anche la loro variabilità individuale, per non parlare dei possibili ibridi. Tanto che molti appassionati preferiscono usare il più generico ma sicuro epiteto Ophrys fusca s.l.

Bibliografia citata:
> HENNECKE M., 2018: What is Ophrys subfusca?  – GIROS Orch. Spont. Eur. 61 (1): 188-217.

Livello tassonomico superiore

Livelli tassonomici inferiori

Specie

Questa è l'intestazione

Ophrys lojaconoi
Dedicata al botanico siciliano Michele Lojacono Pojero (1853-1919).

Questa è l'intestazione

Ophrys caesiella
In latino ‘blu grigiastro’, in riferimento al colore della macula, bluastro tendente al grigio.

Questa è l'intestazione

Ophrys calocaerina
Dal greco ϰαλοϰαιρινἠ (‘della bella stagione’), in riferimento alla sua fioritura tardiva (primavera inoltrata).

Questa è l'intestazione

Ophrys delforgei
Dedicato all’orchidologo belga Pierre Delforge (1945-).

Questa è l'intestazione

Ophrys funerea
L’epiteto è ispirato ai toni scuri (‘funerei’) del labello.

Questa è l'intestazione

Ophrys gackiae
Dedicata a Claudia Gack, naturalista entomologa tedesca.

Questa è l'intestazione

Ophrys japigiae
Da Japigia, antico nome della Puglia.

Questa è l'intestazione

Ophrys lucana
Dalla Lucania o Basilicata, sua terra tipica.

Questa è l'intestazione

Ophrys lucifera
In latino ‘portatrice di luce’ per la brillantezza della macula.

Questa è l'intestazione

Ophrys lupercalis
Per la fioritura precoce (i ‘lupercalia’ cadevano verso la metà di febbraio).

Questa è l'intestazione

Ophrys marmorata
In latino ‘marmorizzata’ per le macchie sul labello.

Questa è l'intestazione

Ophrys obaesa
‘Obesa’ per il lobo mediano del labello che appare rigonfio.